Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28568 del 8 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:28568PEN

Massima

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Il reato di minaccia aggravata dall'uso di arma, caratterizzato da modalità di realizzazione particolarmente violente e intimidatorie, tali da ingenerare nella vittima un fondato timore per la propria incolumità, non integra i presupposti per l'applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p., in quanto la gravità e la pericolosità della condotta escludono la sussistenza dei requisiti di lieve entità del fatto e non abitualità del comportamento richiesti dalla norma. La valutazione in tal senso operata dai giudici di merito, anche in modo implicito attraverso l'apprezzamento delle circostanze concrete del caso, preclude l'applicazione dell'istituto in sede di legittimità, senza necessità di rinvio per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/03/2014 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/02/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dott. DE GREGORIO EDUARDO;
Udito il Procuratore Generale in persona della Dott.ssa FILIPPI PAOLA.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata la Corte d'Appello di Roma ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado nei confronti…

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