Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33224 del 28 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:33224PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la possibilità di sostituire la pena detentiva con una sanzione alternativa ai sensi della Legge n. 689 del 1981, art. 53, può motivare il diniego facendo riferimento agli stessi criteri previsti dall'art. 133 c.p. per la determinazione della pena, senza dover necessariamente esaminare tutti i parametri ivi indicati. In particolare, il giudice può legittimamente negare la sostituzione della pena detentiva sulla base della sola valutazione negativa dei precedenti penali dell'imputato, ritenendolo immeritevole del beneficio, senza dover addurre ulteriori e più analitiche ragioni. Inoltre, non vi è alcuna preclusione ad utilizzare lo stesso elemento, come i precedenti penali, sia per negare le attenuanti generiche che per escludere la sostituzione della pena, in quanto si tratta di valutazioni distinte, ancorché basate sugli stessi indici di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI M. B. - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza n.2375/2013 della Corte d'appello di Genova, 1 sezione penale;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Margherita B. Taddei;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. RIELLO Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza indicata in epigrafe…

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