Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27889 del 7 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:27889PEN

Massima

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Il danneggiamento aggravato e continuato di un bene esposto alla pubblica fede, quale un'autovettura parcheggiata su strada pubblica, può essere accertato sulla base delle dichiarazioni della persona offesa e di un testimone, anche se non è possibile procedere all'esame esaustivo di tutti i testi richiesti dalla difesa, purché la motivazione del giudice di merito sia logica e coerente nel valutare la credibilità e attendibilità delle prove acquisite. L'eventuale violazione delle modalità di assunzione della prova testimoniale non determina di per sé la nullità o inutilizzabilità della testimonianza, essendo rimessa al giudice la valutazione complessiva della stessa. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza delle aggravanti contestate, può ritenere che l'autovettura fosse esposta alla pubblica fede nonostante la presenza di un investigatore privato, ove questi non fosse incaricato della custodia del bene. Il mancato riconoscimento espresso delle circostanze attenuanti generiche è superato qualora il giudice abbia comunque proceduto ad una complessiva e radicale rivalutazione del fatto e della personalità dell'imputato, riducendo in modo significativo la pena. La quantificazione dell'aumento di pena per il reato continuato rientra nella discrezionalità del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, se adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. MONACO Marco Mari - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/11/2018 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARCO MARIA MONACO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. SENATORE VINCENZO, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio in relazione all'aggravante di cui all'articolo 625 c.p., n. 7, l'annullamento con rinvio in ordine alla circostanza …

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