Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10259 del 2012

ECLI:IT:TARLAZ:2012:10259SENT

Massima

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L'Amministrazione non può adottare provvedimenti repressivi di un abuso edilizio oggetto di una domanda di condono edilizio pendente, in quanto ciò renderebbe inane la domanda di sanatoria e priverebbe il relativo procedimento delle sue garanzie. Pertanto, l'Amministrazione deve prioritariamente pronunciarsi sulla domanda di condono, essendo preclusa l'adozione di provvedimenti sanzionatori fino alla definizione di tale procedimento, il quale, ove ne ricorrano i presupposti di legge, consente di ricondurre a legittimità la costruzione abusiva. Solo all'esito del procedimento di condono, l'Amministrazione potrà eventualmente adottare i provvedimenti di competenza.

Sentenza completa

N. 04638/2007
REG.RIC.

N. 10259/2012 REG.PROV.COLL.

N. 04638/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4638 del 2007, proposto da:
Soc Cemi Srl, rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis))', con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, c.so ((omissis)) II, 252;

contro

Comune di Roma, rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), domiciliato in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della d.d. n. 244 del 6.2.2007 prot. n. 5801 di demolizione opere abusive.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio di Comune di Roma;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli …

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