Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16380 del 15 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:16380PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condotta decettiva consistente nell'indicazione, nella lista dei candidati, del diminutivo di un nome diverso da quello del candidato effettivo, pur potendo astrattamente configurare un'ipotesi di "inganno" ai sensi dell'art. 294 c.p., non integra tale reato qualora siano presenti elementi di fatto comprovanti una non marginale attività tesa a divulgare la notizia della candidatura del vero candidato, in nome e per conto del quale è stata condotta la campagna elettorale. Inoltre, perché possa configurarsi il reato di "attentato contro i diritti politici del cittadino" di cui all'art. 294 c.p., è necessario che vi siano gravi indizi in ordine al fatto che almeno un elettore sia stato effettivamente indotto in errore sull'identità del candidato, votando in modo difforme dalla sua reale volontà. La mera ipotesi astratta che ciò possa essere accaduto non è sufficiente, essendo necessaria la prova concreta di tale evento. Infine, la condotta decettiva, pur potendo astrattamente integrare gli estremi del reato di cui all'art. 87 del D.P.R. n. 570/1960, non configura tale fattispecie qualora non vi siano elementi che dimostrino l'esercizio di una vera e propria pressione, ovvero di una condotta diretta a realizzare una forma di costrizione della volontà degli elettori, coartandone la libertà di autodeterminazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Maria Stefani - Presidente

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese;
nel procedimento nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Palermo in data 20/4/2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Renoldi;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. Cocomello Assunta, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

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