Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2419 del 20 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:2419PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) può essere integrato anche dalla reiterazione di sole due condotte di minacce, molestie o lesioni, pur se commesse in un breve arco di tempo, senza che sia necessaria una prolungata sequenza temporale degli atti persecutori. La valutazione della gravità e della idoneità delle condotte a provocare nella vittima un grave stato di ansia e paura, tale da costringerla a modificare le proprie abitudini di vita, spetta al giudice di merito, il cui apprezzamento non può essere sindacato in sede di legittimità se sorretto da adeguata motivazione, anche in relazione a circostanze apparentemente di minor rilievo, come il mancato intervento delle forze dell'ordine da parte della vittima. Il diniego delle attenuanti generiche, così come la valutazione della prova richiesta e ritenuta ininfluente, rientrano nell'ambito del libero convincimento del giudice di merito e non possono essere censurati in sede di legittimità, se sorretti da congrua motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MARZO Giuseppe - Presidente

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/02/2020 della CORTE APPELLO di GENOVA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere SESSA RENATA;
Il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale FILIPPI PAOLA ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
Il difensore dell'imputato ha chiesto (Ndr: testo originale non comprensibile).
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. (OMIS…

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