Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9283 del 26 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:9283PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: In tema di custodia cautelare per il delitto di associazione di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.), il giudice di merito ha l'onere di motivare in modo adeguato sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, valorizzando gli elementi probatori a carico e confutando in modo logico e coerente le deduzioni difensive, senza essere tenuto ad un'analitica disamina di ogni singolo argomento prospettato dalla difesa, purché l'irrilevanza di tali elementi risulti chiara dall'esposizione delle specifiche esigenze cautelari o degli indizi che legittimano la misura. Inoltre, in tema di esigenze cautelari, la modalità della condotta tenuta in occasione del reato può essere presa in considerazione per il giudizio sulla pericolosità sociale dell'indagato, oltre che sulla gravità del fatto, e la prova contraria alla presunzione di pericolosità sociale dell'associato mafioso si risolve nella ricerca di fatti che rendano oggettivamente impossibile che lo stesso possa continuare a fornire il suo contributo all'organizzazione criminosa, con la conseguenza che, in assenza di tale dimostrazione, la presunzione di pericolosità permane.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamil - rel. Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 01/07/2013 del Tribunale di Catania;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Piercamillo Davigo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. VOLPE Giuseppe che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;

udito per il ricorrente l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l&…

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