Il decorso del termine perentorio di cui all'art. 19, comma 6-bis, della legge n. 241 del 1990 per l'esercizio del potere inibitorio da parte dell'amministrazione comunale sulla segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) presentata dal privato, comporta il venir meno del potere di diniego e di demolizione, residuando in capo all'amministrazione solo il potere di autotutela di cui agli artt. 21-quinquies e 21-nonies della medesima legge. L'esercizio di tale potere residuale di autotutela è tuttavia subordinato alla sussistenza di sopravvenuti motivi di interesse pubblico, di mutamenti della situazione di fatto o di nuove valutazioni dell'interesse pubblico originario, che devono essere adeguatamente motivati e ponderati con il principio di tutela dell'affidamento del privato. Inoltre, l'onere di dimostrare la sussistenza dei presupposti per l'apertura di un nuovo accesso carraio in zona agricola, ai sensi dell'art. 28 delle NTA del Comune, grava sull'amministrazione comunale e non sul privato che ha presentato la SCIA, in quanto quest'ultimo ha l'onere di solo certificare il possesso dei requisiti richiesti dalla legge. Il potere di demolizione di opere realizzate in assenza di titolo abilitativo, di cui all'art. 27 del D.P.R. n. 380 del 2001, non è applicabile nel caso in cui il privato abbia presentato una SCIA, la quale si sia consolidata per il decorso del termine di cui all'art. 19, comma 6-bis, della legge n. 241 del 1990.