Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 47029 del 13 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:47029PEN

Massima

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Il giudice, in sede di convalida dell'arresto, può attribuire al fatto una qualificazione giuridica diversa da quella prospettata dal P.M., ai limitati effetti del giudizio di convalida, individuando in concreto l'ipotesi di reato al fine di stabilire se sia consentito l'arresto in flagranza. La fattispecie prevista dall'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, come modificata dal D.L. n. 146/2013, conv. in L. n. 10/2014, non costituisce più una circostanza attenuante ma un'ipotesi autonoma di reato, configurabile nelle ipotesi di minima offensività penale della condotta, la cui valutazione spetta al giudice sulla base della quantità e qualità delle sostanze stupefacenti e delle concrete modalità dell'azione, senza che assumano rilievo negativo gli altri indizi sottoposti al suo vaglio. In caso di diffusione del provvedimento, devono essere omesse le generalità e gli altri dati identificativi dell'indagato minorenne, in ossequio alla normativa sulla privacy.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. MASSAFRA Umberto - rel. Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. DELL'UTRI Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI SASSARI;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 11/2014 GIP TRIB. MINORENNI di SASSARI, del 29/01/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO MASSAFRA;

lette le conclusioni del PG Dott. D'((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Ricorre per cassazione il Procuratore della Repubblica presso il…

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