Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47100 del 13 ottobre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:47100PEN

Massima

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Il giornalista che pubblica un articolo contenente notizie lesive della reputazione altrui non può essere ritenuto penalmente responsabile per diffamazione a mezzo stampa qualora dimostri di aver agito in buona fede, sulla base di una ragionevole convinzione della verità dei fatti riportati al momento della pubblicazione, anche in presenza di successivi accertamenti che ne dimostrino l'infondatezza. Inoltre, la continenza formale dell'articolo, intesa come utilizzo di un registro comunicativo appropriato e non offensivo, deve essere valutata autonomamente rispetto alla verità o falsità della notizia, senza sovrapporre i due requisiti. Infine, l'elemento soggettivo del reato di diffamazione non può essere desunto dalla sola individuabilità della persona offesa, ma richiede l'accertamento della specifica intenzione dell'autore di consentire tale identificazione, non essendo sufficiente la mera prevedibilità di tale evenienza. In ogni caso, l'estinzione del reato per remissione di querela da parte della persona offesa comporta l'annullamento senza rinvio della sentenza di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti dal difensore di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 7/6/2016 della Corte d'appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Angelillis Ciro, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio;
udito per la parte civile l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo…

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