Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16780 del 23 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:16780PEN

Massima

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Il contenuto di una comunicazione effettuata dal dipendente di un ente pubblico ai propri superiori, volta a segnalare il pericolo rappresentato da un collega di lavoro sulla base di un episodio di aggressione fisico-verbale verificatosi, non integra il reato di diffamazione, in quanto la comunicazione stessa è giustificata dall'adempimento di un dovere d'ufficio di tutela della propria sicurezza e di quella degli altri dipendenti, non eccedendo i limiti della continenza e della pertinenza. Pertanto, la valutazione delle condizioni psichiche e della pericolosità del collega, pur se potenzialmente lesiva della sua reputazione, è legittima in quanto funzionale all'assolvimento di tale dovere, non configurandosi in tal caso gli estremi della diffamazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. AN., N. IL (OMESSO) (ANCHE P.C.R.);

contro

VO. OR., N. IL (OMESSO), (ANCHE P.C.N.);

avverso sentenza del 06/12/2006 TRIBUNALE di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. DIDONE ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. D'Angelo G., che ha concluso per l'inammissibilita'.

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