Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30940 del 16 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:30940PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari ai fini della revoca o sostituzione della custodia cautelare in carcere, deve considerare non solo il decorso del tempo dal fatto e la durata della detenzione, ma anche altri elementi oggettivi e concreti che dimostrino un effettivo mutamento della situazione inerente lo status libertatis dell'imputato, tale da attenuare il pericolo di reiterazione del reato. La mera derubricazione del reato da consumato a tentato, o la semplice buona condotta in carcere, non sono di per sé sufficienti a giustificare la revoca della misura cautelare, se non accompagnate da una valutazione complessiva della personalità dell'imputato e delle modalità di commissione del fatto, che evidenzi una concreta diminuzione della sua pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI TARANTO;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 39/2015 TRIB. LIBERTA' di TARANTO, del 16/01/2015;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CERVADORO MIRELLA;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, nella persona del Dott. D'AMBROSIO Vito che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio in accoglimento del ricorso del Pubbli…

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