Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1194 del 10 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:1194PEN

Massima

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Il concorrente nel reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso è punibile anche quando, pur non avendo partecipato direttamente all'atto intimidatorio, abbia consapevolmente richiesto l'intervento del concorrente noto per il suo legame con l'associazione mafiosa, accettando così il rischio che il credito venisse recuperato con modalità violente e coercitive. L'aggravante del metodo mafioso, infatti, non richiede necessariamente l'esplicita minaccia, essendo sufficiente che il comportamento del concorrente evochi in modo inequivoco il timore derivante dalla caratura criminale e dalla capacità intimidatoria dell'organizzazione mafiosa di cui fa parte. Pertanto, la mera conoscenza della qualità soggettiva del concorrente e la richiesta del suo intervento sono elementi sufficienti per ritenere integrata l'aggravante, a prescindere dalla consapevolezza del concorrente in ordine alle specifiche modalità intimidatorie concretamente utilizzate. Inoltre, il reato di estorsione aggravata, e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, sussiste quando la condotta violenta o minacciosa sia tale da escludere ogni concreta possibilità di scelta per la vittima, costringendola a cedere alle richieste del reo anche per somme eccedenti il credito vantato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 6378/2009 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 20/01/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/11/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO…

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