Cassazione penale Sez. I ordinanza n. 50986 del 8 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:50986PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso i provvedimenti del magistrato di sorveglianza deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell'albo speciale della Corte di cassazione, in applicazione della modifica apportata agli articoli 571 e 613 del codice di procedura penale dalla legge n. 103 del 2017, che ha escluso la facoltà dell'imputato o del condannato di proporre personalmente tale impugnazione. La legittimazione a proporre il ricorso attiene alla titolarità sostanziale del diritto all'impugnazione, mentre le modalità di proposizione, che richiedono la necessaria rappresentanza tecnica del difensore, attengono al concreto esercizio di tale diritto. L'inammissibilità del ricorso proposto personalmente dal detenuto comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende, non potendosi escludere, a distanza ormai di circa un anno dall'entrata in vigore della legge n. 103 del 2017, profili di colpa che giustifichino tale ulteriore sanzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. CASA Filippo - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/05/2018 del TRIB. SORVEGLIANZA di MILANO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CASA FILIPPO.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. (OMISSIS), detenuto presso la Casa circondariale di Busto Arsizio, ha proposto personalmente ricorso avverso l'ordinanza resa in data 30.5.2018, con la quale il Tribunale di Sorveglianza di Milano aveva respinto l'opposizione presentata contro il provvedimento di espulsione emesso il…

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