Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana sentenza n. 260 del 2017

ECLI:IT:CGARS:2017:260SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di divieto di detenzione di armi e munizioni può essere legittimamente adottato dall'autorità prefettizia sulla base di elementi sintomatici di un'indole violenta o litigiosa del soggetto, anche in assenza di condanne penali o misure di pubblica sicurezza, qualora tali elementi siano idonei a far ritenere pericoloso che il medesimo continui a detenere armi. Il giudizio alla base di tale provvedimento non è un giudizio di pericolosità sociale, ma un giudizio prognostico sull'affidabilità del soggetto e sull'assenza di rischio di abusi, avente lo scopo di prevenire non solo i delitti, ma anche i sinistri involontari. L'esercizio del potere amministrativo in materia di armi è caratterizzato dalla preminenza delle esigenze di prevenzione, che determinano che la libertà individuale del singolo debba recedere di fronte alla sicurezza della collettività. Anche il semplice pericolo per tale sicurezza costituisce elemento idoneo per l'adozione di provvedimenti negativi, che non debbono essere quindi fondati su elementi certi circa l'abuso delle armi da parte del privato, ma su circostanze da cui emerga un semplice rischio in tal senso. La scelta dell'Amministrazione di prevenire che determinate situazioni possano degenerare, vietando la detenzione di armi e munizioni a chi abbia formulato minacce nel corso di litigi, anche in assenza di un contestuale uso di armi, può ritenersi ragionevole e comunque insindacabile in sede di giurisdizione di legittimità, anche per fatti di minaccia avvenuti nell'ambito di rapporti familiari e di vicinato. Tuttavia, le favorevoli sopravvenienze, come l'archiviazione disposta in sede penale e la riabilitazione, possono essere poste a base di un'istanza intesa alla revoca ex nunc del divieto, al cospetto della quale il Prefetto non potrebbe sottrarsi a un approfondito riesame della posizione del richiedente, debitamente attualizzato anche in rapporto ai contenuti dei provvedimenti giudiziari intervenuti in suo favore.

Sentenza completa

Pubblicato il 30/05/2017

N. 00260/2017REG.PROV.COLL.

N. 00253/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA

in sede giurisdizionale

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 253 del 2013, proposto da -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa in Palermo, via F. Cordova 76;

contro

Prefettura della Provincia di -OMISSIS- e Ministero dell'Interno, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato, presso la quale sono domiciliati in Palermo, via ((omissis)) 81;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. Sicilia – Sezione di Catania - IV Sez. n. -OMISSIS-, resa tra le parti, concernente divieto di detenzione armi e munizioni.

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