Il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno è un provvedimento vincolato e non discrezionale, che prescinde da ogni valutazione sulla personalità dello straniero o sul suo inserimento sociale, qualora sussista un efficace decreto di espulsione a suo carico. In tali casi, il rilascio del permesso di soggiorno è precluso per espressa previsione normativa, a prescindere dalla situazione personale e sociale dello straniero. Il giudice amministrativo, pertanto, non può sindacare nel merito le ragioni del diniego, essendo tenuto a rigettare il ricorso proposto avverso tale provvedimento. La normativa vigente, infatti, impone un diniego automatico del rinnovo del permesso di soggiorno in presenza di un decreto di espulsione, senza alcuna possibilità di valutazione discrezionale da parte dell'Amministrazione o del giudice circa la situazione individuale dello straniero. Tale disciplina risponde all'esigenza di garantire l'effettività dell'allontanamento dello straniero dal territorio nazionale, in conformità agli obblighi internazionali e al principio di sovranità statale. Il giudice amministrativo, pertanto, è tenuto a dichiarare l'infondatezza del ricorso avverso il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno, qualora risulti l'esistenza di un valido ed efficace decreto di espulsione a carico dello straniero, non potendo in alcun modo sindacare la legittimità di tale provvedimento.