Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4696 del 31 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:4696PEN

Massima

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Il dolo dell'omicidio si configura quando l'agente, pur non avendo direttamente voluto la morte della vittima, ha agito con consapevolezza e accettazione del rischio che il suo comportamento violento e sproporzionato potesse cagionarla, in considerazione delle concrete modalità della condotta, della pluralità e gravità dei colpi inferti, dell'età avanzata della vittima e delle circostanze di abbandono in cui è stata lasciata, legate e impossibilitate a chiedere soccorso. In tali casi, la morte della vittima, pur non essendo l'obiettivo primario dell'agente, deve ritenersi altamente probabile e prevedibile, sicché il dolo dell'omicidio, e non la mera preterintenzione, è configurabile. La pena irrogata deve pertanto essere adeguata alla gravità del fatto e all'elemento soggettivo accertato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAIAZZO Luigi - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 63/2011 CORTE ASSISE APPELLO di NAPOLI, del 03/10/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/11/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARCELLO ROMBOLA';

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Pietro Gaeta, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza 3/10/12 la Corte di Assise di Appello…

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