Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da una società contro la delibera comunale di affidamento in house dei servizi di igiene urbana, ha rilevato che la società ricorrente ha dichiarato di non avere più interesse alla decisione del ricorso, il quale pertanto deve essere dichiarato improcedibile. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che, quando il ricorrente dichiara di non avere più interesse alla decisione del ricorso, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso stesso, in quanto la sopravvenuta carenza di interesse rende il giudizio privo di utilità pratica per il ricorrente. Tale principio si fonda sull'art. 100 c.p.c., applicabile anche al processo amministrativo, secondo cui l'azione può essere proposta solo da chi vi abbia interesse. Pertanto, la perdita di interesse del ricorrente determina l'improcedibilità del ricorso, in quanto viene meno il presupposto processuale dell'interesse ad agire. La sentenza sottolinea inoltre che, in tali casi, sussistono i presupposti per compensare integralmente tra le parti le spese di giudizio, in considerazione della particolare situazione processuale determinatasi per la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente.