Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 2246 del 22 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:2246PEN

Massima

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Massima giuridica: Il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 sussiste quando vi sia un gruppo di almeno tre persone vincolate da un patto associativo avente ad oggetto un programma criminoso nel settore degli stupefacenti, da realizzare attraverso il coordinamento degli apporti personali, con disponibilità di risorse umane e materiali adeguate per una credibile attuazione del programma associativo, e ciascun associato abbia consapevolezza, quanto meno, dei tratti essenziali del sodalizio e si metta stabilmente a disposizione di quest'ultimo. Non è necessaria una complessa ed articolata organizzazione, essendo sufficiente l'esistenza di una struttura, anche rudimentale, desumibile dalla predisposizione di mezzi e dalla suddivisione dei ruoli, per il perseguimento del fine comune, idonea a costituire un supporto stabile e duraturo alla realizzazione delle singole attività delittuose. L'elemento soggettivo consiste nella coscienza e volontà di partecipare attivamente alla realizzazione dell'accordo e quindi del programma delittuoso in modo stabile e permanente, fornendo un contributo funzionale per l'associazione stessa. Ai fini della configurabilità del reato associativo, il ruolo di fornitore o rivenditore di sostanze stupefacenti, se svolto in maniera continuativa e con la consapevolezza di agire nell'ambito di una organizzazione, integra la partecipazione all'associazione, purché il rifornitore-rivenditore sia stabilmente disponibile a cedere o a ricevere le sostanze stupefacenti "con tale continuità da proiettare il singolo atto negoziale oltre la sfera individuale, come elemento della complessiva ed articolata struttura organizzativa". Inoltre, ai fini della configurabilità della circostanza aggravante della associazione armata di cui all'art. 74, comma 4, D.P.R. n. 309/1990, è sufficiente che il partecipe abbia avuto consapevolezza concreta della disponibilità di armi da parte dell'associazione, senza che sia necessaria la prova della sua diretta partecipazione alle attività di approvvigionamento e di gestione delle armi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI Renato G. - Presidente

Dott. BELLINI Ugo - rel. Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. TANGA Antonio L. - Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
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(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
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(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
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(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMI…

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