Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2218 del 19 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:2218PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La condotta punibile a titolo di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309 del 1990, non può ridursi a un semplice accordo delle volontà, ma deve consistere in un "quid pluris" che si sostanzia nella predisposizione di una struttura organizzata stabile, idonea a consentire la realizzazione concreta del programma criminoso. L'elemento differenziale tra l'ipotesi associativa di cui all'art. 74 e quella del concorso di persone nel reato continuato di detenzione e spaccio di stupefacenti risiede principalmente nell'elemento organizzativo, essendo necessaria l'esistenza di un'organizzazione che, attraverso la predisposizione di mezzi concretamente finalizzati alla commissione dei delitti e il contributo effettivo da parte dei singoli per il raggiungimento dello scopo, consenta la realizzazione del programma criminoso. Pertanto, ai fini della configurabilità del delitto di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, non è sufficiente la mera condivisione di un accordo criminoso, ma è necessaria la sussistenza di una struttura organizzativa stabile, idonea a consentire la commissione di una serie indeterminata di reati, con il contributo consapevole e volontario di ciascun partecipe. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tali elementi, deve dare adeguata e logica contezza degli indizi probatori, senza che il sindacato di legittimità possa estendersi al merito della ricostruzione fattuale e degli apprezzamenti compiuti, purché la motivazione sia congrua, coerente ed esente da vizi logici e giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI Renato G. - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 25/05/2020 del Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere APRILE Ercole;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale PIRRELLI ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza sopra indicata il Tribunale di Catania, adito ai sens…

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