Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36918 del 26 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:36918PEN

Massima

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Il dolo nel reato di furto aggravato non è escluso dalla circostanza che l'imputato abbia esibito il proprio documento di identità al momento dell'acquisto della refurtiva, in quanto tale comportamento può essere ricondotto a ingenuità o eccessiva sicurezza, sentimenti che non escludono la sussistenza del dolo, specie ove l'imputato si sia poi allontanato velocemente dal luogo del reato con la refurtiva. Inoltre, la mancata denuncia immediata da parte della parte lesa non incide sulla responsabilità dell'imputato, atteso che l'obiettivo del derubato di recuperare la merce sottratta è del tutto normale e lecito. Ai fini della determinazione della pena, il giudice deve tenere conto del disvalore sociale del fatto, delle modalità della condotta, dell'entità del danno arrecato, dell'intensità del dolo e della capacità a delinquere dell'imputato, desumibile anche dalla sua precedente attività criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. AT. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 22/10/2007 CORTE APPELLO di MESSINA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. PALLA STEFANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. RAPISARDA G..

MOTIVI DELLA DECISIONE

B…

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