Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39143 del 28 novembre 2006

ECLI:IT:CASS:2006:39143PEN

Massima

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Il diritto di critica e di manifestazione del pensiero, anche in sede processuale, trova un limite nel rispetto della reputazione altrui, di modo che le espressioni offensive e diffamatorie, anche se riferite a fatti veri, sono comunque punibili penalmente, salvo che ricorrano le esimenti di cui all'art. 596 c.p. Pertanto, la pronuncia di espressioni offensive e diffamatorie nei confronti di terzi, in sede di interrogatorio formale dinanzi all'autorità giudiziaria, integra il reato di diffamazione, a prescindere dalla veridicità dei fatti asseriti, ove le modalità di formulazione delle dichiarazioni siano tali da ledere in modo plateale la reputazione altrui. Inoltre, la mancata effettuazione del tentativo di conciliazione da parte del giudice di pace non determina la nullità del procedimento, qualora risulti che non sussistessero le condizioni concrete per la sua realizzazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

Sezione V Penale

Composta dagli Ill.mi Signori:

dr. Domenico NARDI Presidente

dr. Alfonso AMATO Consigliere

dr. Mario ROTELLA Consigliere

dr. Maurizio FUMO Consigliere

dr. Paolo Antonio BRUNO Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA sul ricorso proposto il 24.6.2005 dall'avv. Mi.Mo., difensore di Lo.Mi., nata ad An. l'(...), avverso la sentenza del Giudice di pace di Anzio del 7 marzo 2005.

Letto il ricorso e la sentenza impugnata.

Sentita la relazione del Consigliere dr. Paolo Antonio BRUNO.

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in sede, in persona del Sostituto dr. Tindari Baglione, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

Sentito, altresì, l'avv. Mi.Mo. che, nell'interesse della ricorrente ha…

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