Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12163 del 23 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:12163PEN

Massima

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Il possesso di un documento di identità contraffatto non può essere punito come reato di ricettazione qualora il soggetto sia l'autore della contraffazione materiale del documento stesso. Infatti, la clausola di apertura della norma che incrimina la ricettazione (art. 648 c.p.) esclude espressamente la punibilità di chi abbia commesso o concorso a commettere il delitto presupposto della ricettazione (c.d. "privilegio del produttore"). Pertanto, l'autore della contraffazione materiale del documento non può essere punito anche per il reato di ricettazione dello stesso documento, in quanto ciò violerebbe il principio di specialità e il divieto di un bis in idem. La giurisprudenza di legittimità ha chiarito che tale clausola di riserva rappresenta una scelta di politica criminale del legislatore, volta a evitare la doppia punizione di chi produce e utilizza il prodotto del reato, in applicazione del criterio di sussidiarietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. MESSINI D'AGO.P. - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. PERROTTI Massim - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/10/2021 della Corte di appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
lette le conclusioni scritte trasmesse dal Pubblico ministero, in persona del sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. L'imputato, a mezzo del difensore di fiducia, ricorr…

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