Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25110 del 2 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:25110PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, è tenuto a motivare adeguatamente in ordine a tutte le risultanze probatorie, anche a quelle potenzialmente idonee a inficiare il quadro indiziario a carico dell'indagato, al fine di assicurare la coerenza e la logicità della prognosi di colpevolezza. In particolare, il giudice non può omettere di esaminare e valutare le dichiarazioni rese nell'ambito delle investigazioni difensive, qualora siano astrattamente idonee a infirmare gli elementi a carico dell'indagato, essendo tenuto a motivare in modo esaustivo sulla attendibilità e rilevanza di tali dichiarazioni ai fini della valutazione complessiva degli indizi. Il mancato esame e la mancata motivazione su tali elementi probatori, potenzialmente favorevoli all'indagato, comporta l'annullamento del provvedimento cautelare per vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TA. NA. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 6618/2009 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 05/08/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. Dr. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA IN FATTO

Il Tribunale del riesame di Napoli, con ordinanza in data 5 agosto 2009, confermava l'or…

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