Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36194 del 6 ottobre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:36194PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale per il reato di acquisto e detenzione di sostanze stupefacenti può essere accertata sulla base delle dichiarazioni rese dai correi, delle intercettazioni telefoniche e di altri elementi di prova che dimostrino il coinvolgimento diretto dell'imputato nelle attività di spaccio, anche quando non sia stato materialmente trovato in possesso della droga. In particolare, la partecipazione attiva dell'imputato agli incontri per l'acquisto di stupefacenti, il suo rapporto diretto con il fornitore principale e il linguaggio criptico utilizzato nelle conversazioni telefoniche possono costituire indizi gravi, precisi e concordanti della sua responsabilità, anche in assenza di un riscontro materiale del possesso della droga. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione complessiva degli elementi di prova e nella determinazione della pena, purché la motivazione sia logica e coerente, senza che sia necessario un puntuale esame di ogni singolo elemento dedotto dalla difesa. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche nella massima estensione non comporta un vizio della motivazione, essendo sufficiente che il giudice abbia adeguatamente considerato gli elementi sfavorevoli di preponderante rilevanza, ritenendo congruo il trattamento sanzionatorio complessivo rispetto alle esigenze di individualizzazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza in data 27/03/2017 della Corte di appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Ubalda Macri';
letta la memoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 27 marzo 2017 la Corte di appello di Brescia ha confer…

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