Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3869 del 26 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:3869PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, in materia di misure di prevenzione personali, è tenuto a verificare la sussistenza di una motivazione congrua e logica, senza poter sindacare il merito delle valutazioni compiute dal giudice di merito, il quale gode di ampia discrezionalità nell'apprezzamento degli elementi indicativi della pericolosità sociale del soggetto sottoposto alla misura. Pertanto, il riesame della pericolosità sociale disposto d'ufficio in sede di esecuzione della misura di prevenzione, anche in assenza di una formale sospensione della stessa, è legittimo purché la motivazione del provvedimento di conferma si fondi su elementi concreti e attuali, idonei a dimostrare la perdurante attualità della pericolosità, senza che assumano rilievo determinante eventuali condotte formalmente corrette tenute dal proposto durante la detenzione carceraria o la mancata irrogazione di sanzioni disciplinari. In particolare, il giudice di merito può legittimamente valorizzare, ai fini della valutazione della pericolosità sociale, sia i precedenti giudiziari del soggetto, anche se risalenti nel tempo, sia i contatti e le frequentazioni con altri pregiudicati, in quanto tali elementi, pur non integrando di per sé violazioni delle prescrizioni imposte, sono comunque sintomatici di un perdurante inserimento in contesti criminali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto emesso dalla Corte di appello di Catanzaro il 22/01/2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
lette le conclusioni del Procuratore generale presso questa Corte, nella persona della Dott.ssa ((omissis)), che ha richiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello d…

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