Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28102 del 20 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:28102PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si configura quando un soggetto partecipa consapevolmente a un'organizzazione criminale caratterizzata da una struttura gerarchica, dalla forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo e dal conseguente assoggettamento ed omertà, nonché dal controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici e privati. La partecipazione può essere dimostrata attraverso elementi probatori diretti, come le dichiarazioni della persona offesa e le intercettazioni, o indiretti, come la frequentazione di altri affiliati, il coinvolgimento in attività illecite e il reimpiego dei proventi in attività economiche. L'aggravante della disponibilità di armi ex art. 416-bis, comma 4, c.p. sussiste quando i partecipi all'associazione siano consapevoli del possesso di armi da parte del sodalizio o lo ignorino per colpa, mentre l'aggravante del reimpiego dei proventi illeciti ex art. 416-bis, comma 6, c.p. ricorre quando i finanziamenti derivanti dalle attività criminose siano idonei a consentire il controllo di attività economiche, a prescindere dall'effettivo esercizio di tale controllo. La valutazione della pena deve tenere conto della gravità dei fatti, della capacità dell'associazione di condizionare il territorio e di compiere atti di violenza, senza necessità di esaminare tutti i parametri di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/07/2019 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GAETANO DI GIURO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. CASELLA GIUSEPPINA, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio limitatamente all'aggravante di cui all'articolo 416 bis e il rigetto nel resto dei rico…

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