Cassazione penale Sez. III sentenza n. 23183 del 9 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:23183PEN

Massima

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La gravità indiziaria ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale deve essere valutata dal giudice sulla base di elementi di natura logica o rappresentativa, idonei a dimostrare l'esistenza di un reato e la rilevante probabilità che l'indagato ne sia l'autore, senza che sia necessaria la prova della sua responsabilità. Il controllo di legittimità sulla motivazione di tale valutazione è limitato alla verifica della sua sussistenza e logicità, senza poter sindacare il merito dell'apprezzamento dei dati probatori effettuato dal giudice di merito, purché tale apprezzamento sia adeguatamente motivato. Pertanto, le doglianze del ricorrente che si risolvono in un mero dissenso valutativo circa la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza non sono proponibili in sede di legittimità, essendo riservata al giudice di merito la valutazione della concreta sussistenza degli indizi e delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

GI. Do. , nato a (OMESSO);

avverso la ordinanza del 19 maggio 2010 del tribunale di Torino;

Udita la relazione fatta in camera di consiglio dal Consigliere Dr. ((omissis));

Udito il P.M., in persona del S. Procuratore Generale Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito l'avv. ((omissis)) che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

La Corte osserva:

SVOLGIMENTO DEL PR…

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