Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31625 del 29 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:31625PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per reati di ingiuria, minaccia e lesioni personali è legittima quando le dichiarazioni testimoniali, pur parziali, risultano significative e coerenti nel ricostruire l'aggressione subita dalle parti offese, le quali hanno riportato lesioni riscontrate dai sanitari, e quando le ammissioni di responsabilità degli imputati, pur successive all'evento, confermano la loro condotta illecita. L'esimente della provocazione ex art. 599 c.p., comma 2, non può essere riconosciuta in assenza di una effettiva e provata aggressione iniziale da parte delle vittime, essendo sufficiente che gli imputati abbiano reagito con espressioni ingiuriose e minacciose, senza che sia necessario dimostrare l'uso di violenza fisica. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della credibilità delle testimonianze, purché la motivazione sia logica e coerente, senza che in sede di legittimità sia possibile una nuova e diversa valutazione delle stesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennar - Presidente

Dott. PALLA Stefan - Consigliere

Dott. FUMO Mauriz - Consigliere

Dott. DIDONE Antoni - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) BI. LI., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 02/05/2005 TRIBUNALE di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. PALLA STEFANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. G. Febbraro che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Bi. Li. e Li. Gi. ricorrono avverso …

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