Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12616 del 19 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:12616PEN

Massima

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Il delitto di danneggiamento semplice, previsto dall'art. 635, comma 1, c.p. nel testo previgente, è stato depenalizzato dal D.Lgs. 15 gennaio 2016, n. 7, sicché il fatto non è più considerato reato, ma costituisce ora un illecito civile sottoposto alla sanzione pecuniaria da 100 a 8.000 euro, la cui applicazione è demandata al giudice competente a conoscere dell'azione di risarcimento del danno, al termine del giudizio, qualora accolga la domanda di risarcimento proposta dalla persona offesa. In caso di sentenza di condanna relativa a un reato successivamente abrogato e qualificato come illecito civile ai sensi del D.Lgs. n. 7/2016, il giudice dell'impugnazione, nel dichiarare che il fatto non è più previsto dalla legge come reato, deve revocare anche i capi della sentenza che concernono gli interessi civili, fermo restando il diritto della parte civile di agire "ex novo" nella sede naturale, per il risarcimento del danno e l'eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria civile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza resa dal Tribunale di S. Maria Capua Vetere in funzione di giudice d'appello il 5/2/2015;
Visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
Udita nell'udienza pubblica del 12/1/2018 la relazione fatta dal Consigliere Dott.ssa DE SANTIS Anna Maria;
Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. BALDI Fulvio, che ha chiesto l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'im…

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