Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 4186 del 2017

ECLI:IT:TARNA:2017:4186SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo o in totale difformità da esso, in aree sottoposte a vincolo paesaggistico-ambientale e archeologico, costituisce un provvedimento doveroso e vincolato per l'amministrazione, che non richiede una specifica motivazione in ordine alla sussistenza di un interesse pubblico attuale alla demolizione, né una comparazione con gli interessi privati coinvolti. L'ordine di demolizione, infatti, trova il suo fondamento normativo nell'art. 27 del D.P.R. n. 380/2001, il quale prevede che, in presenza di opere realizzate in assenza di titolo o in totale difformità da esso, su aree assoggettate a vincoli di inedificabilità, il dirigente o il responsabile competente debba provvedere alla demolizione e al ripristino dello stato dei luoghi. Tale provvedimento sanzionatorio, pertanto, non necessita di una puntuale motivazione in ordine all'interesse pubblico sotteso, né di una comparazione con gli interessi privati coinvolti, non essendo configurabile alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di illecito permanente, che il tempo non può in alcun modo legittimare. Inoltre, l'obbligo di comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell'art. 7 della L. n. 241/1990 non trova applicazione nei confronti dei provvedimenti sanzionatori in materia edilizia, in ragione del loro carattere doveroso e vincolato. Parimenti, la possibilità di sostituire la demolizione con una sanzione pecuniaria, prevista dall'art. 33 del D.P.R. n. 380/2001, non trova applicazione nei casi in cui si procede alla demolizione ai sensi dell'art. 27 del medesimo decreto, essendo quest'ultima disposizione speciale e prevalente. In definitiva, l'ordine di demolizione di opere edilizie abusive realizzate in aree sottoposte a vincoli di inedificabilità, pur in assenza di una specifica motivazione sull'interesse pubblico attuale alla demolizione e di una comparazione con gli interessi privati coinvolti, nonché in mancanza della comunicazione di avvio del procedimento, risulta pienamente legittimo e doveroso per l'amministrazione, senza che possa rilevare il decorso di un significativo lasso di tempo tra la realizzazione dell'abuso e l'adozione del provvedimento sanzionatorio.

Sentenza completa

Pubblicato il 29/08/2017

N. 04186/2017 REG.PROV.COLL.

N. 02005/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2005 del 2010, proposto da:
Crescenzo Polverino, rappresentato e difeso dall'avvocato Enrico Iossa, con domicilio eletto presso il suo studio in Napoli, piazza Bovio, n. 14;

contro

Comune di Napoli in persona del Sindaco p.t., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'Avvocatura Municipale, domiciliata in Napoli, piazza Municipio;

per l'annullamento

- della disposizione dirigenziale del Comune di Napoli n. 716 del 23 novembre 2009, con cui si ordina il ripristino dello stato dei luoghi, mediante demolizione dei muri di contenimento con sovrastant…

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