Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37707 del 3 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:37707PEN

Massima

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La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato di cui all'art. 416-bis c.p. (partecipazione ad associazione di stampo mafioso) comporta la presunzione di ricorrenza delle esigenze cautelari, senza che il giudice debba accertarne specificamente l'attualità e la gravità, salvo che non emergano elementi idonei a superare tale presunzione. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi, può legittimamente fondare il proprio convincimento sulle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, purché queste risultino frutto di conoscenza diretta e siano adeguatamente riscontrate da altri elementi probatori, senza che sia necessario il riscontro di ulteriori collaboratori. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere logica e non contraddittoria, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione di merito a quella del giudice di merito, se quest'ultima rientra nei limiti di una plausibile opinabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato DE ANGELIS Ivo, quale difensore di:

SE. Gi. (N. il (OMESSO));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli, in data 16/04/2008;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. IASILLO Adriano;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dottor GALATI Giovanni, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore che …

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