Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23460 del 10 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:23460PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dell'imputato in relazione a un'ipotesi di reato di estorsione aggravata dalle modalità mafiose, deve procedere ad un'attenta disamina degli elementi probatori acquisiti, senza limitarsi a una mera rilettura degli stessi, ma operando una valutazione complessiva e logicamente coerente che tenga conto di tutti i fattori rilevanti, come le dichiarazioni di collaboratori di giustizia attendibili e le risultanze delle intercettazioni. Il giudice di legittimità, a sua volta, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, se non in presenza di vizi logici o di motivazione manifestamente illogica o contraddittoria, essendo precluso il riesame nel merito degli elementi probatori. Pertanto, la valutazione del giudice di merito sulla sussistenza o meno di gravi indizi di colpevolezza, se sorretta da motivazione adeguata e logicamente coerente, non è sindacabile in sede di legittimità, anche laddove il ricorrente prospetti una diversa ricostruzione dei fatti ugualmente plausibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CARTA Adriana - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI NAPOLI;

nei confronti di:

1) MI. BI. , N. IL 17(OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 7237/2010 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 22/09/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ADRIANA CARTA;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RILEVA IN FATTO

1.1. - Il Tribunale di Napoli, costituito ai …

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