Il Comune, quale autorità competente in materia di inquinamento acustico ai sensi della legge quadro n. 447/1995, è tenuto a esercitare i poteri di vigilanza e controllo sulle attività che costituiscono fonte di rumore, anche avvalendosi dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, al fine di verificare il rispetto dei limiti acustici e, ove necessario, adottare i provvedimenti di contenimento o abbattimento delle emissioni sonore, inclusa l'inibitoria parziale o totale dell'attività. L'inerzia dell'amministrazione comunale nel dare riscontro a una specifica istanza di intervento presentata dal privato leso dalle immissioni acustiche integra un silenzio inadempimento suscettibile di censura in sede giurisdizionale amministrativa, con conseguente obbligo per l'ente di provvedere definitivamente entro un termine perentorio, pena la nomina di un commissario ad acta in caso di perdurante inerzia. La tutela del diritto al riposo e alla salute del privato, quale interesse legittimo differenziato, prevale sulla tutela dell'attività economica del gestore dell'esercizio commerciale fonte di inquinamento acustico, non potendosi derubricate le relative doglianze a mera controversia tra privati.