Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28726 del 10 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:28726PEN

Massima

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Il reato di sottrazione di beni sottoposti a pignoramento di cui all'art. 388, comma 3, c.p. sussiste anche nei confronti del soggetto esecutato, in quanto la nozione di "proprietario" prevista dalla norma ha un contenuto più ampio rispetto al diritto privato e comprende colui contro il quale è eseguito il pignoramento o presso il quale viene rinvenuta la cosa mobile sottoposta al vincolo esecutivo di indisponibilità, a prescindere dalla sua qualità di custode del bene. Ciò in ragione della ratio legis della norma, volta ad evitare agevoli evasioni strumentali tese ad escludere l'elemento costitutivo del reato e, conseguentemente, l'indebita elusione della procedura esecutiva in atto. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, insindacabile in sede di legittimità se adeguatamente e correttamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio Felice - Presidente

Dott. AGRO' Antonio - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TU. FR., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 03/11/2006 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERPICO FRANCESCO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'ANGELO G. che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito, per la parte civile, l'Avv. BIZZOCCHI G. che ha conc…

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