Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 37501 del 2 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:37501PEN

Massima

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Il comportamento gravemente colposo dell'indagato, caratterizzato da stretti rapporti e collaborazione con esponenti di famiglie mafiose, può costituire elemento impeditivo al riconoscimento del diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, in quanto tale condotta ha legittimamente ingenerato la falsa apparenza della configurabilità di un illecito penale, giustificando l'applicazione e il mantenimento della misura cautelare. Il giudice della riparazione, pur operando sullo stesso materiale probatorio del giudice penale, segue un autonomo iter motivazionale volto a verificare se il comportamento dell'istante sia stato il presupposto condizionante l'intervento dell'autorità giudiziaria, a prescindere dall'esito assolutorio del processo. Pertanto, la valutazione del giudice della riparazione circa la gravità della condotta dell'indagato, anche in assenza di una condanna penale, può legittimamente escludere il diritto all'indennità per ingiusta detenzione, qualora tale comportamento abbia determinato l'apparenza di un illecito penale e l'applicazione della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO Francesco - Presidente

Dott. GALBIATI Ruggero - Consigliere

Dott. KOVERECH Oscar - Consigliere

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FA. CA. , N. IL (OMESSO);

2) MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE;

avverso ORDINANZA del 04/07/2006 CORTE APPELLO di PALERMO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. GALBIATI RUGGERO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. D'((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. Fa.Ca. veniva sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere per il periodo dal 1…

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