Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel pronunciarsi sul ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie ritenute abusive, afferma che: 1. Le opere realizzate in variazione essenziale rispetto al progetto originariamente assentito, come l'ampliamento del fabbricato oltre il 20% del volume complessivo, rientrano nelle ipotesi di cui all'art. 4 della L.R. n. 37/1985 e legittimano l'ordine di demolizione, essendo onere del privato provare il contrario. 2. La realizzazione di una tettoia non può essere qualificata come mera pertinenza dell'immobile, se ne altera la sagoma o la destinazione, configurando un intervento soggetto a titolo abilitativo. 3. L'ordine di demolizione di opere abusive è atto vincolato, che non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico né una comparazione con gli interessi privati, non essendo configurabile alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di illecito permanente. Pertanto, il Tribunale rigetta il ricorso, ritenendo infondati i motivi dedotti dai ricorrenti in ordine alla natura non essenziale delle opere, alla loro pertinenzialità e all'insussistenza di un interesse pubblico attuale alla demolizione.