Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 26357 del 25 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26357PEN

Massima

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La coltivazione di piante dalle quali sono estraibili sostanze stupefacenti, anche se finalizzata al consumo personale e di modesta entità, integra comunque una condotta penalmente rilevante in quanto potenzialmente diffusiva della droga e idonea a mettere a repentaglio la salute pubblica. Spetta tuttavia al giudice verificare in concreto l'effettiva offensività della condotta, accertando se la sostanza coltivata abbia o meno effetto drogante; solo l'assenza o l'insufficienza di tale effetto può giustificare l'esclusione della rilevanza penale. La destinazione all'uso personale, la natura domestica della coltivazione e la modestia della stessa sono circostanze del tutto irrilevanti ai fini della configurabilità del reato, essendo la condotta di per sé potenzialmente diffusiva della droga e quindi idonea a ledere il bene giuridico tutelato dalla norma incriminatrice, ossia la salute pubblica. Il giudice, pertanto, nel valutare la rilevanza penale della coltivazione di piante da cui possono essere estratte sostanze stupefacenti, non può limitarsi a considerare tali elementi, ma deve accertare in concreto l'effettiva idoneità della sostanza coltivata a produrre un effetto drogante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMPANATO Graziana - Presidente

Dott. MARZANO Francesco - Consigliere

Dott. IACOPINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di TRIESTE;

nei confronti di:

1) CH. RO. N. IL (OMESSO);

2) C. M. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 10/05/2005 CORTE APPELLO di TRIESTE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. FOTI GIACOMO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. …

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