Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 11397 del 18 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:11397PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, avvalendosi dei poteri e delle facoltà connessi al proprio ufficio o servizio, si appropria indebitamente di denaro o altra cosa mobile altrui, integra il reato di peculato, anche qualora la successiva rendicontazione delle spese abbia carattere meramente formale e sia affidata a figure professionali di inferiore livello gerarchico prive di effettivi poteri di esclusione delle spese non giustificate. Ciò in quanto il soggetto attivo, dotato di poteri tali da incidere sulla destinazione del denaro in modo da distoglierlo dal fine proprio e dirottarlo al soddisfacimento dei propri privati interessi, realizza una condotta appropriativa che rientra nella fattispecie di peculato, a prescindere dalla successiva regolarizzazione contabile. La qualifica di incaricato di pubblico servizio, ai sensi dell'art. 358 c.p., non richiede un rapporto di impiego con un ente pubblico, essendo sufficiente che l'attività svolta, anche se concretamente attuata attraverso organismi privati, realizzi finalità pubbliche in base a una regolamentazione di natura pubblicistica. Pertanto, i soggetti inseriti nella struttura organizzativa di una società per azioni possono essere considerati incaricati di pubblico servizio quando l'attività della società medesima sia disciplinata da una normativa pubblicistica e persegua finalità pubbliche, pur se con gli strumenti privatistici. Ai fini della determinazione della pena, il giudice deve motivare adeguatamente l'applicazione dei criteri di cui all'art. 133 c.p., tenendo conto della gravità del reato, della personalità dell'imputato e di ogni altra circostanza del caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CITTERIO Carlo - Presidente

Dott. MOGINI S. - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Cagliari il 1.4.2014;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione del consigliere Stefano Mogini;

udito il sostituto procuratore generale Vincenzo Geraci, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito l'Avv. (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento del ricorso o, in subordine, per l'annullamento senza rinvio d…

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