Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4471 del 2 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4471PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. si configura quando un sodalizio criminoso, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e omertà che ne deriva, si propone di commettere delitti contro la vita, l'incolumità individuale, la libertà personale e il patrimonio, nonché di acquisire in modo diretto o indiretto il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici. La partecipazione all'associazione mafiosa può essere integrata anche da un contributo minimo, di qualsiasi forma e contenuto, purché destinato, sul piano causale, all'esistenza e al rafforzamento del sodalizio criminoso. L'aggravante del riciclaggio di cui al comma 6 dell'art. 416-bis c.p. sussiste quando l'associazione mafiosa impiega in attività economiche o finanziarie denaro, beni o altre utilità provenienti da delitti, al fine di ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa. L'aggravante della disponibilità di armi di cui al comma 4 dell'art. 416-bis c.p. ricorre quando l'associazione mafiosa dispone di un arsenale di armi, anche se non direttamente utilizzato dai singoli associati per la commissione dei reati-fine. Il ruolo di promotore e organizzatore dell'associazione mafiosa, ex comma 2 dell'art. 416-bis c.p., va individuato in base al contenuto delle concrete funzioni esercitate dall'imputato nell'ambito del sodalizio, a prescindere dalla mera condivisione delle scelte e delle logiche proprie dei capi di "Cosa Nostra". Ai fini della configurabilità del reato associativo, non è necessario che per tutti i reati-fine contestati sia stata esercitata l'azione penale, essendo sufficiente l'accertamento di un'attività illecita svolta in comune dagli imputati, anche se non oggetto di separato procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RI. GI. SA. N. IL (OMESSO);

2) BR. AN. N. IL (OMESSO);

3) B. I. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 27/12/2007 CORTE APPELLO di PALERMO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. NUZZO LAURENZA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. D'AMBROSIO Vito, che ha concluso per il rigetto di…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.