Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il ricorso per cassazione è inammissibile qualora non contenga il quesito di diritto e la chiara indicazione delle ragioni del vizio di motivazione, come prescritto dall'art. 366-bis c.p.c. Tali requisiti sono richiesti a pena di inammissibilità del ricorso, in applicazione della disciplina vigente al momento della pubblicazione della sentenza impugnata. La mancata osservanza di tali prescrizioni formali non può essere superata attraverso un'interpretazione implicita o estensiva, in quanto ciò equivarrebbe a una tacita abrogazione della norma. Inoltre, la violazione o falsa applicazione degli artt. 115 e 116 c.p.c. è censurabile in sede di legittimità solo sotto il profilo del vizio di motivazione ex art. 360, comma 1, n. 5 c.p.c., e non anche come violazione di norme di diritto ai sensi dell'art. 360, comma 1, n. 3 c.p.c.