Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 13485 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:13485SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo che impedisce ad un esercente di attività commerciale su area pubblica di ampliare la propria offerta merceologica, oltre ai prodotti librari, anche a prodotti non alimentari, nei limiti previsti dalla legge regionale, è illegittimo per violazione della normativa di settore, in quanto la disciplina regionale consente espressamente tale ampliamento dell'attività. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che l'amministrazione non può negare ingiustificatamente l'esercizio di un'attività commerciale legittima e conforme alla normativa vigente, in quanto ciò si traduce in una limitazione ingiustificata dell'iniziativa economica privata. L'amministrazione è tenuta a consentire l'esercizio di attività commerciali nel rispetto della legge, senza imporre restrizioni non previste dalla normativa di settore. Il giudice amministrativo, pertanto, è chiamato a tutelare il diritto dell'operatore economico di ampliare la propria offerta merceologica, laddove ciò sia espressamente previsto dalla legge, censurando i provvedimenti amministrativi che, in assenza di valide ragioni, impediscano tale legittimo esercizio dell'attività.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/07/2024

N. 13485/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00915/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 915 del 2020, proposto da Simona Tamburello, rappresentato e difeso dall'avvocato Andrea Ippoliti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Sergio Siracusa, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via del Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento della nota prot. n. QH/60764/19 del 03/12/19, con cui Roma Capitale ha impedito alla ricorrente di aggiungere alla vendita di libri, posta in …

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