Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 8114 del 20 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:8114PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, sussiste quando almeno tre persone siano vincolate da un patto associativo, anche informale e non contestuale, avente ad oggetto un programma criminoso nel settore degli stupefacenti, da realizzare attraverso il coordinamento degli apporti personali; il sodalizio deve disporre, con sufficiente stabilità, di risorse umane e materiali adeguate per l'attuazione del programma associativo; ciascun associato, a conoscenza almeno dei tratti essenziali del sodalizio, deve mettersi stabilmente a disposizione dello stesso. L'elemento distintivo del reato associativo rispetto al concorso di persone nel reato continuato di detenzione e spaccio di stupefacenti risiede nel carattere dell'accordo criminoso, contemplante la commissione di una serie non preventivamente determinata di delitti, con permanenza del vincolo associativo tra i partecipanti, i quali, anche al di fuori dei singoli reati programmati, assicurino la propria disponibilità duratura ed indefinita nel tempo al perseguimento del programma criminoso del sodalizio. La compartecipazione dell'imputato all'associazione criminosa può essere desunta da elementi quali i costanti contatti con il capo del sodalizio, l'adozione di un linguaggio criptico comune agli affiliati, la ripartizione dei ruoli, la disponibilità di mezzi e basi operative, nonché il coinvolgimento in condotte criminose accertate in flagranza. Ai fini dell'identificazione degli interlocutori in conversazioni intercettate, il giudice può utilizzare le dichiarazioni degli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria che abbiano riferito di aver riconosciuto le voci di taluni imputati, nonché ogni altro elemento che suffraghi detto riconoscimento, incombendo sulla parte che lo contesti l'onere di allegare oggettivi elementi sintomatici di segno contrario. In tema di determinazione della pena, quando questa venga irrogata al di sotto della media edittale, non è necessaria una specifica e dettagliata motivazione da parte del giudice, se il parametro valutativo è desumibile dal testo della sentenza nel suo complesso argomentativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. SAVINO Mariapia G. - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/07/2015 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/02/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE PAVICH;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. DE MASELLIS MARIELLA, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;
dato atto che il difensore avv. (OMISSIS) …

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