Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44939 del 2 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:44939PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione si configura quando l'amministratore di una società fallita ha distratto beni sociali, anche attraverso condotte artificiose come l'esposizione di passività inesistenti nei bilanci o il pagamento fittizio di provvigioni, al fine di sottrarli alla garanzia patrimoniale dei creditori. La sussistenza del reato può essere desunta da una pluralità di elementi indiziari, quali le modalità anomale dei pagamenti, la sproporzione tra le somme distratte e il valore dei beni, l'inerzia dell'amministratore nel perfezionare operazioni rilevanti, l'assenza di idonea documentazione, anche se i bilanci risultano formalmente regolari. In tali casi, la valutazione complessiva della condotta dell'imputato, incluse le modalità di commissione del reato e l'entità delle somme sottratte, può giustificare un trattamento sanzionatorio adeguato, anche in assenza di una prevalenza delle attenuanti generiche concesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. FUMO Mauriz - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. MA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1987/2004 CORTE APPELLO di CATANIA, del 19/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/09/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

Udito il PG in persona del sost. proc. gen. Dott. G. Izzo, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)) S., che si e' …

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