Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21099 del 28 maggio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:21099PEN

Massima

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La contraffazione di documenti pubblici, anche se non palesemente riconoscibile a prima vista, integra il reato di cui all'art. 497-bis c.p. quando i documenti siano idonei a ingannare la pubblica fede, indipendentemente dal fatto che la falsificazione sia stata immediatamente percepita dagli agenti operanti. La valutazione dell'idoneità ingannatoria del documento contraffatto deve essere effettuata ex ante, al momento della realizzazione della condotta, senza che rilevi l'esito del controllo successivo. Pertanto, la punibilità è esclusa solo quando la falsificazione appaia in modo talmente evidente da essere ictu oculi riconoscibile da chiunque, e non solo da personale specializzato. Inoltre, l'onere di provare che la contraffazione sia avvenuta all'estero grava sulla difesa, non essendo sufficiente il mero fatto che l'imputato sia stato fermato mentre usciva dal territorio nazionale. Infine, il contributo dell'imputato nella realizzazione del reato di contraffazione documentale, anche se di minima importanza, non esclude la sua responsabilità penale, salvo che tale contributo sia talmente marginale da integrare la fattispecie attenuata di cui all'art. 114 c.p. La concessione delle attenuanti generiche e dei benefici di legge, come la sospensione condizionale della pena, è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito, il quale deve motivare adeguatamente il diniego sulla base di elementi concreti, senza che sia sufficiente la mera mancanza di precedenti penali dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/03/2014 della CORTE APPELLO di BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ROCCHI GIACOMO;
letta la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, in persona dell'Avvocato Generale GAETA PIETRO che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per essere i reati estinti per intervenuta prescrizione.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la …

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