Consiglio di Stato sentenza n. 5323 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:5323SENT

Massima

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La variante urbanistica che trasforma un'area da "verde privato" a "zona per opere ed impianti pubblici ad iniziativa privata" con possibilità di destinare il 25% della cubatura ad attività commerciale o terziaria, deve indicare in modo specifico la tipologia di opere o impianti di interesse pubblico da realizzare, nonché le ragioni che giustificano la destinazione di una parte dell'area ad attività commerciale, in conformità con le previsioni della legge provinciale. L'omessa indicazione di tali elementi essenziali comporta l'illegittimità della variante urbanistica, anche in considerazione di precedenti determinazioni comunali contrastanti con la nuova destinazione. La legge provinciale impone che la "specificazione del singolo impianto, la sua cubatura e la destinazione ad uso pubblico" siano stabiliti nel piano urbanistico comunale. Pertanto, l'indicazione generica di una destinazione ad "attrezzatura di interesse pubblico prevista dal piano sociale per la qualità della vita" non soddisfa tale requisito di precisione, soprattutto quando l'area era precedentemente destinata a "verde privato". Inoltre, la norma richiede che l'amministrazione motivi le ragioni per le quali è possibile destinare una parte dell'area ad attività commerciale, elemento che nella fattispecie è mancante. Infine, la contraddittorietà della nuova destinazione urbanistica con precedenti determinazioni comunali che avevano escluso la necessità di infrastrutture nel settore socio-sanitario-assistenziale, impone un obbligo di specifica motivazione che non risulta rispettato negli atti impugnati. Pertanto, la variante urbanistica che non rispetta tali requisiti di legge deve essere annullata.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/11/2017

N. 05323/2017REG.PROV.COLL.

N. 02489/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2489 del 2011, proposto da:
Albert Raich, rappresentato e difeso dagli avvocati Massimo Colarizi, Manfred Natzler, Christoph Baur, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvo. Massimo Colarizi in Roma, viale Bruno Buozzi, 87;
Karl Wallnofer, Maria Loredana Colicchia, Mario Agnoli, Marialuisa Ardizzone, Pasquale Sgura, Luca Dalmasso, Luisa Diegoli, Patrizia Corazza, Fulvio Fusai, Pantano Paola erede di Silvio Pantano, Maria Carla Joris, rappresentati e difesi dagli avvocati Christoph Baur, Massimo Colarizi, Manfred Natzler, con domicilio eletto presso Massimo Colarizi in Roma, viale Bruno Buozzi, 87;
Pantano Fausto erede…

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