Cassazione penale Sez. III sentenza n. 4087 del 1 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:4087PEN

Massima

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La coltivazione non autorizzata di piante dalle quali sono estraibili sostanze stupefacenti, anche quando realizzata per uso personale, integra una condotta penalmente rilevante ai sensi del D.P.R. n. 309 del 1990, art. 73, in quanto reato di pericolo astratto, la cui punibilità non è esclusa né dal modesto quantitativo di principio attivo ricavato, né dall'assenza di completamento del processo di maturazione delle piante, essendo sufficiente l'idoneità delle stesse a produrre, nel loro fisiologico sviluppo, quantità significative di sostanza dotata di effetti droganti. L'offensività in concreto della condotta di coltivazione è, pertanto, esclusa soltanto quando la sostanza ricavabile non sia idonea a produrre alcun effetto stupefacente, ovvero quando le piante coltivate non siano in grado di rendere, all'esito del loro sviluppo, quantità significative di prodotto dotato di effetti droganti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMORESANO Silvio - Presidente

Dott. MANZON Enrico - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 9/10/2014 della Corte d'appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere LIBEREATI Giovanni;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale GAETA Piero, che ha concluso chiedendo di dichiarare inammissibile il ricorso;
udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS), che ha concluso…

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