Cassazione penale Sez. III sentenza n. 11605 del 26 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:11605PEN

Massima

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L'attenuante della collaborazione di cui all'art. 73, comma 7, del D.P.R. n. 309/1990 può essere riconosciuta solo in presenza di un contributo di particolare incidenza, efficace ed utile per interrompere la catena delittuosa o colpire il sistema patrimoniale quale provento e strumento del crimine, non essendo sufficiente la mera indicazione di complici o un riferimento a soli alcuni segmenti della condotta illecita. La collaborazione offerta deve essere spontanea e presentare un qualche rilievo, senza che sia necessario un esito inequivocabilmente positivo delle indagini conseguenti. Tuttavia, la verifica della concreta ed oggettiva utilità del contributo fornito dal collaborante è rimessa all'apprezzamento del giudice di merito, il quale deve dare adeguata motivazione circa l'assenza dei requisiti di applicabilità dell'attenuante, tenendo conto della giurisprudenza di legittimità in materia. Pertanto, il riconoscimento dell'attenuante richiede un apporto collaborativo idoneo a interrompere il protrarsi del reato o a far scoprire l'identità dei complici, anche se non è necessario che determini la sottrazione al mercato di rilevanti risorse per la commissione dei delitti, essendo sufficiente che l'imputato abbia offerto tutto il suo patrimonio di conoscenze e la sua possibilità di collaborazione per evitare che l'attività delittuosa sia portata ad ulteriori conseguenze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - rel. Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 45/2011 CORTE APPELLO SEZ. DIST. di BOLZANO, del 19/05/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/03/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCA RAMACCI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SPINACI Sante che ha concluso per il rigetto.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte d'Appello di Trento sez. dist. di Bol…

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