Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 823 del 2015

ECLI:IT:TARMI:2015:823SENT

Massima

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Il sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente determina l'improcedibilità del ricorso, con conseguente compensazione delle spese di giudizio tra le parti. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che, qualora nel corso del giudizio amministrativo la parte ricorrente dichiari di non avere più interesse alla decisione, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile, indipendentemente dal merito delle questioni originariamente dedotte. Ciò in quanto il venir meno dell'interesse all'azione, sopravvenuto durante il giudizio, comporta la carenza di uno dei presupposti processuali essenziali per la decisione nel merito. La declaratoria di improcedibilità per sopravvenuto difetto di interesse non implica alcun giudizio di merito sulla legittimità o meno degli atti impugnati, ma si fonda esclusivamente sulla valutazione della permanenza dell'interesse della parte ricorrente alla decisione. In tali casi, le spese di giudizio possono essere compensate tra le parti, in considerazione del fatto che il venir meno dell'interesse è una causa estintiva del giudizio indipendente dalla condotta delle parti e dalle ragioni sostanziali della controversia. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è quindi che il sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente determina l'improcedibilità del ricorso, con conseguente compensazione delle spese di giudizio, in quanto la carenza di uno dei presupposti processuali essenziali impedisce la decisione nel merito, senza alcun giudizio sulla legittimità degli atti impugnati.

Sentenza completa

N. 00323/2010
REG.RIC.

N. 00823/2015 REG.PROV.COLL.

N. 00323/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 323 del 2010, proposto da Il Mio Fornaio Srl, rappresentata e difesa dall'avv. Bruno Santamaria, con domicilio eletto presso il suo studio in Milano, Galleria del Corso, 2;

contro

Comune di Muggio', rappresentato e difeso dall'avv. Giovanni Brambilla Pisoni, con domicilio eletto presso il suo studio in Milano, Via Visconti di Modrone, 6;

per l'annullamento

- del provvedimento prot. 38372 del 22 dicembre 2009, con il quale la Responsabile del Settore Commercio del Comune di Muggiò, nonostante l’intervenuta autorizzazione tacita, ha rigettato la domanda di apertura di un eser…

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