La concessione di beni demaniali o patrimoniali dello Stato non può essere rinnovata automaticamente oltre il termine di diciannove anni previsto dalla legge, anche in presenza di un comportamento tollerante dell'amministrazione o di un legittimo affidamento del concessionario. Infatti, la normativa applicabile ai contratti di durata impone il rispetto del limite temporale stabilito dalla legge, a prescindere dalla data di stipula del contratto originario. Inoltre, la concessione deve essere revocata qualora sopravvenga un'esigenza di utilizzo del bene per fini governativi, come nel caso in cui l'immobile sia richiesto dalla Soprintendenza Archeologica per la realizzazione di un parco archeologico. In tali ipotesi, il mancato rinnovo della concessione e l'intimazione di rilascio del bene non costituiscono atti illegittimi per eccesso di potere o illogicità della motivazione, ma trovano fondamento nella disciplina normativa applicabile.